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Nella nostra vita accadono un’infinità di prime volte. Poi accadono le seconde volte e si presentano le seconde possibilità. Generalmente, le prime volte sono quelle che attendiamo di più. Molte prime volte le desideriamo come se fossero un punto di arrivo di qualcosa che non conosciamo e non proprio come una prima volta.

Desideriamo il primo amore, come se sapessimo già che sarà l’ultimo.

Il primo giorno di scuola, come se non sapessimo che ne avremmo davanti centinaia, di giorni di scuola.

La prima lezione di qualcosa, come se fosse la più bella, invece no, è solo la prima di una lunga fila, se vogliamo veramente imparare qualcosa.

Desideriamo il primo giorno di lavoro, il primo stipendio, il primo aumento.

A suon di prime volte, scopri che ci sarà sempre una nuova prima volta per qualcosa.

L’esperienza però insegna una cosa semplice: non affezionarti al primo-di-qualcosa.

Ce ne sono tante di cose o situazioni che arrivano l’una dopo un’altra. La seconda portata, un secondo treno, una secondo fidanzato, un secondo ex (e anche un terzo), un secondo bicchiere di vino, la seconda serie di un film su Netflix, la seconda telefonata quando non abbiamo risposto alla prima, la seconda mano di vernice su una parete. La seconda media, la seconda marcia, che si innesta sempre dopo la prima.

Il secondo bottone dei pantaloni, che ci salva dal restare in mutande se si rompe il primo.  

Il secondo pilota e il secondo figlio. la seconda chance, il secondo posto sul podio. Il secondo servizio a tennis.
Il secondo appuntamento.
Il secondo bacio dopo che ti è piaciuto il primo.

La seconda possibilità.

Tante volte la seconda possibilità viene considerata di serie B. Al pari di una seconda scelta.

Invece abbiamo una marea di esempi nei quali la seconda possibilità è come la prima, alla ennesima potenza.

L’adozione, è una preziosa seconda possibilità.

Non per essere tragici, né estremi, ma si presenta anche il caso in cui hai la seconda possibilità di respirare, ad esempio.
Io ce l’ho avuta. E non metaforicamente.
In quel caso, la seconda possibilità ti modifica qualcosa nella testa che non riesci subito ad afferrare cos’è.

Quando realizzi di avere la fortuna di una seconda possibilità di respiro e quindi di vita, ti senti più responsabile di quello che fai ogni giorno e forse per questo ti senti grato ma a volte più scomodo su quella sedia ed inquieto fino a che non troverai un giorno o l’altro la ragione vera che ti fa svegliare felice la mattina.

Il fatto è che essere entusiasti per le prime volte è una cosa alla portata di tutti, anche dei bambini. Invece avere il piglio giusto per apprezzare e condurre alla meta i successivi tentativi dopo il primo richiede una consapevolezza diversa. Bisogna lavorarci. Come tutte le cose che funzionano.

E così come nella nostra vita accadono un’infinità di prime volte che desideriamo tanto, è a suon di seconde volte che scorre la nostra vita e creiamo i nostri percorsi.

D’altronde, come canta Niccolò Fabi…”…Non tutte le strade sono un percorso…”.

Ed è vero. E in molti casi scopriamo che quella prima volta o prima possibilità non era altro che una semplice strada per iniziare a camminare, che spesso non aveva svolte ma che serviva per condurci altrove, magari sul nostro percorso giusto, alla nostra seconda possibilità, da giocarci bene.


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