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La prima foto che mi è comparsa su Instagram questa mattina è un post di Alberta Ferretti. Adoro Alberta Ferretti. I suoi abiti e le persone che lavorano nella sua boutique a Roma.

Non male come prima immagine della giornata. La Pausini è una sua musa. Ed indosserà un abito meraviglioso ai Latin Grammy.

La Pausini non lo sa e non gliene importerebbe nulla ma da quando c’è stato l’Eurovision a Torino, lei mi ricorda il mio vestito da sposa. Mai indossato si intende. Provato una volta, acquistato e rimasto a trascorrere la pandemia in boutique. Ognuno è stato isolato a modo suo. Anche il mio povero abito.

Sono una persona decisa e non ho avuto bisogno di giornate intere per scegliere l’abito da sposa, anche se non sapevo di certo che poi non lo avrei più indossato.

Non sai mai le cose prima che ti accadano.

Quando ho visto la sfilza di foto degli abiti indossati dalla Pausini in quell’occasione ho notato qualcosa di familiare. E io e la Pausini cosa possiamo avere di familiare? Niente.

Un abito? Sì. Forse un abito. Di un colore diverso, con dei dettagli magari diversi ma era un modello molto simile a quello che avevo scelto per il mio matrimonio, in bianco chiaramente.

E mi dico, sembra passato un secolo anche se non è passato, e al tempo di tempo non era trascorso così tanto e arriva lei, che potrebbe indossare qualsiasi abito possibile da Cenerentola in giù ed indossa proprio quel vestito? Proprio con quella cinta similissima alla mia che avrei voluto riutilizzare in modo casual su qualche maglione morbido e lungo?

Niente. La prendo così. Sospirando. Si vede che ho gran gusto e che avevo scelto un vestito molto bello. Devi guardare sempre il bicchiere mezzo pieno. Di acqua o di vino o di super alcolico, in base alle occasioni, poco importa.

Non so se si evince ma non mi sono più sposata e quindi, forse proprio per quel motivo e dato che il nostro cervello non lo puoi sempre comandare a bacchetta, quando vedo la Pausini, ormai la ricollego anche a quella foto, con quell’abito. In quel colore quell’abito era meraviglioso e le donava da matti.

Se fossi famosa come la Pausini credo che anche io sceglierei Alberta Ferretti per un evento importante. Come avevo già fatto senza essere famosa.

E se prima l’avrei scelta, come avevo fatto, solo per le linee degli abiti, ora la sceglierei anche per le persone che ci lavorano. Per la mia esperienza, estremamente professionali ed anche umane. E per me in quel momento hanno fatto la differenza. Parola di una ragazza che è arrivata un giorno in boutique a dire con le lacrime agli occhi: “mmm non mi sposo più”.

Grazie mille, da una ragazza che grazie alle persone gentili che ha incontrato sulla sua strada, non ha più le lacrime agli occhi.

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