Non mi è mai andato a genio il mio compleanno, ogni 2 Novembre dei trentotto anni passati.
Fino a che un bel giorno non molto lontano ho capito che in fondo, andando avanti, almeno per il momento, riesci sempre a migliorarti. Quelle due cifre sono numeri e sicuramente hanno il loro peso ma non contano soltanto loro.
Puoi essere ad un passo dal perdere la vita (io) o ad un passo dallo sposarti (sempre io). Puoi avere un sacco di guai che neanche a farlo apposta si riescono ad infilare uno dietro l’altro come dei vagoni di un Frecciarossa sempre in ritardo ma poi una volta che riesci ad uscire dal polverone e scendere dal Frecciarossa sempre in ritardo, dopo aver inveito di qua e di là, versato le tue lacrime, dipende di nuovo tutto da te. Cavolo, che fatica.
Visto che però sei cresciuta con questa mentalità sportiva, sei abituato a non mollare mai. Quindi, ogni volta che cadi, passi un po’ di tempo a lagnarti per terra ma poi trovi la strada per reimparare a camminare.
Gli tsunami nella tua vita hanno fatto molti danni ma non hanno avuto la capacità di far crollare le fondamenta del tuo palazzo. Per questo, ricostruirci sopra è ogni volta un’avventura faticosa ma è una sorpresa scoprire che ti riesce anche bene. Un po’ come quando riqualificano un quartiere, prima era una zona carina che costava poco ma poi diventa una zona proprio figa e che costa un sacco.
Fatto sta che quando ti lasci alle spalle un sacco di casini, quando le acque sono più calme, capisci che poi, tolte tutte le sovrastrutture, tu cresci cambi, vai avanti come un centometrista e a volte indietro come un gambero, poi di nuovo avanti ma…il tuo cuore è sempre lo stesso.
Ci sono quelle cose fondamentali che anche dovesse venire la tempesta perfetta, non andranno mai via.
Lo sono anche le tue smorfie che ti porti dietro da quando hai due anni e anche molte cose che ti piacciono. Che cosa? Ad esempio ridere sonoramente, la voglia di divertirti, di mangiare e bere, di chiacchierare, il peperoncino, le spezie, la natura, gli animali e il fatto di commuoverti ancora quando nevica, per citare alcune cose. Stare sul cuscino per terra con il tuo cane e arrampicarti sull’albero di albicocche di tuo papà, giocare, guardare i cartoni animati, sciare con l’entusiasmo dei bambini e stare con il sedere appiccicato al camino perché sei freddolosa, per fare altri esempi. Insomma non è che si sono sbagliati e non è vero che sono trentanove? Magari ho contato male. Magari eh…
Quindi, bando alle ciance, auguri a me!
E come direbbe il mio nipotino Leo, citando BuzzLight Year di Toy Story: “Nico, verso l’infinito ed oltre!!!”.
E si sa che i bambini vanno sempre ascoltati.