C’è chi preferisce l’inverno, chi no.
Ma c’è qualcuno che riesce veramente a resistere ai primi raggi di sole tiepidi?
Quei raggi che, quando alzi la serranda in una Domenica di Aprile e resti a letto, ti fanno intravedere delle foglioline verdi chiaro piccole piccole mai viste, attaccate non si sa come su questi rami che fino a poco prima erano completamente rinsecchiti.
In quel momento, quelle foglioline ti fanno realizzare, che la piantina che tu davi per spacciata e che magari avevi innaffiato poco o non curato abbastanza, in realtà aveva un suo progetto, indipendente dalle tue cure. E’ la natura. Stava aspettando il momento giusto. Anzi, era impaziente che arrivassero i primi giorni di primavera! E ti viene da sorridere e dire “ma guarda te” che meraviglia.
Così ti viene voglia, ogni mattina di Aprile, di alzare la serranda e rimetterti a letto a guardare le foglioline verdi che si srotolano morbide e crescono, piano-piano, veloci-veloci.
Abbiamo tutti bisogno di avere dei buoni esempi nella nostra vita ma ti rendi conto che la Natura in quel momento ti stia offrendo il miglior esempio possibile. Di rinascita, di propensione verso il futuro, di forza, di tenacia, di resilienza. Non ha mica paura di niente, la Natura.
E con la primavera e queste sensazioni tiri fuori la voglia di avere dei buoni propositi.
Voglia di ottimismo, di riprendere un progetto che pensavi di non avere il tempo di proseguire, di rimettere in ordine l’armadio, di iniziare qualcosa, di cambiare qualcosa, con un’ energia che si spoglia per un momento dagli orpelli delle nostre complicazioni, e vede tutto semplice, na-tu-ra-le. Almeno per qualche momento.
E ti viene voglia di ringraziare il fatto di amare la natura, di essere potuta crescere in un giardino, guardando per ore le formiche salire sulla corteccia delle querce, le tortore volteggiare felici in coppie sugli alberi, e osservando la “rincorsa” delle lumache dopo la pioggia da ragazzina, mentre pensavi che “non devono essere tanto lente se prima non ci sono e mentre piove spuntano tutte insieme”…

E ti viene voglia di ringraziare chi, come tuo padre, ti ha insegnato e ti insegna ogni giorno con la sua passione a rispettare questo mondo in cui sei cresciuta, fatto di rami, foglie, frutti, animali e insetti ma soprattutto di radici.
Tuo padre che ogni sabato dopo scuola ti portava dal vivaio a comprare una piantina, lui che riuscirebbe a far crescere qualsiasi cosa ovunque.

Ora sono a letto e sto scrivendo guardando fuori dalla finestra le piantine con le foglie verdi chiaro ed il bonsai di ulivo regalato da papà che sta diventando sempre più rigoglioso e verde.
Anche se oggi di raggi di sole non se ne parla proprio, perché piove ed è come se l’autunno e la primavera si fossero infilati uno dentro l’altro. La luce è rossiccia e sabbiosa. Sbuffo silenziosamente, perché ultimamente piove molto spesso, troppo per i miei gusti solari.
Comunque non mi preoccuperei, la natura avrà sicuramente un bel progetto, indipendente da noi e si starà sicuramente preparando per un altro sprint. Tanto la natura sa, che quando piove, noi, al contrario delle lumache, ci rintaniamo. E forse un po’ di questo se ne approfitta per avere un po’ di pace.