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Lunedì, ore 08:00 – Il lunedì e il traffico di Roma non piacciono a nessuno e men che meno a lui. Però non si scappa. Cappio al collo, ehm…Volevo dire “nodo alla cravatta” e si esce. A Roma di solito se esci alle 8:00 arrivi a destinazione alle 9.00 se ti va bene.
Ecco la tua macchina. Che bella che è la tua quattroruote, compagna di tante avventure. Entri in macchina, occhiali da sole, Iqos a portata di mano e sei pronto. Anzi, siete pronti. Tu e lei.

Ore 08:10 – Per 700 metri sfrecci per le vie del quartiere mentre la tua mente ripercorre le cose che dovrai fare oggi. Giusto il tempo di ricordarti di fare anche quella telefonata lì…e nulla. Sei già fermo. Primo semaforo. Un muro di macchine. La coda è lunga.
“Ma come mai oggi è peggio del solito? Che palle” dici parlando a voce alta da solo.

Ore 8:15 – Radio 24 neanche a farlo apposta mentre ti sta intrattenendo con i fatti del governo che non si forma, ti ricorda che oggi c’è sciopero dei mezzi a Roma e non solo ma anche l’ultima tappa del Giro d’Italia. Carpisci con un orecchio l’informazione che da sola basterà a distorcere il tuo umore. Ecco perché sono tutti in strada insieme a te. Olè.
Inveisci contro tutto e tutti. Ti agiti. Ma tu sei un uomo e un vero uomo non si agita. Giusto? Ti ricorda il tuo testosterone. Ma come si fa, il traffico esaurisce…e ti rendi conto che sei inchiodato insieme a tanti sfigatissimi quattroruote come te. Dai una botta stizzita con la mano sul volante e ti fai male, tanto l’hai data forte per il nervoso. Inveisci di nuovo. Poi respiri. Con quel respiro controllato che ti ha insegnato la tua ex che praticava Yoga. Servirà?? Continui a sentire alla radio i commenti sul governo che “‘gna fa’”.
Pazienza, devi avere pazienza.

Ore 8:27 – Arrivato sul Lungotevere è un “traffic jam” come ti ripeteva il tassista la scorsa estate a Bangkok, ridacchiandosela alla faccia tua e del suo tassametro.
Il tempo scorre e i cavalli della tua macchina scintillante appena lavata ormai li hai proprio dovuti lasciare nella stalla.
Prima-seconda. Prima-seconda. Solo queste le marce contemplate.
Hai la macchina nuova ma vorresti avere uno Scarabeo 50 come quando avevi sedici anni, per superare tutti senza ritegno. Facendogli anche un gestaccio euforico di stizza. Come quando uscivi dallo stadio e superavi tutte le code di Ponte Milvio. Bei tempi! Invece hai 36 anni e sei fermo sul lungotevere alle 8 di mattina. “Come mi sono ridotto” pensi.
Devi stare calmo.

Ore 8.40 – Vai oltre, il traffico sembra scorrere. Semaforo successivo. Arancione. “Dai dai, Passa! E passaaaa!!! Ma che sei rimbambito” urli. Invece la testa canuta davanti a te nella macchina tutta abbozzata di vent’anni fa, singhiozza incerta e poi frena bruscamente. Ligio al dovere il signore. Troppo. Ecchecavolo.
Devi stare calmo.

Ore 8:47 – Ti accendi una Iqos. In quei 6 minuti fai 300 metri.
Ecco una ragazza in una smart tutta rosa, iphone in una mano, sigaretta accesa nell’altra. La guardi sconcertato. “Ma che macchina si è comprata! Gliel’avranno regalata! E poi come guida questa?? Con i gomiti?”, pensi. Fatto sta che lei, intenta a parlare al telefono, fa la prepotente e ti supera da destra infilandosi tra te e la macchina davanti che è incastrata a sua volta per sguincio nell’unico spazio vitale disponibile. Una vera cretina. I tuoi occhi escono dalle orbite, fai per arrabbiarti, per urlare contro di lei e contro le donne al volante, alzi la mano all’italiana in segno di rabbia. Quando senti una voce dalla macchina accanto: “dovrebbero togliere la patente ad una così!! Per una che non sa guidare poi gli uomini pensano che siamo tutte uguali”. E’ una lei. Accanto a te. In una Enjoy, nel traffico. Ammazza se è carina. Arrabbiata come te. Non con te. Tu ti giri e le annuisci.
“Ha ragione signorina!”. Sembra che qualcuno finalmente ti capisca stamattina.

Anche lei probabilmente è vittima del lunedì mattina a Roma.
Prima-seconda, prima-seconda. è sempre accanto a te.
Finestrino abbassato.
Fa caldo oggi.

Sono le 8 e 50 – Sente Radio Deejay la ragazza.
“Anche lei avrà il rituale di sentire Fabio Volo al Volo del mattino, come mia sorella” pensi.
Ti distrai, tu non pensi più al traffico. Non guardi avanti. Guardi lei. Il suo nasino. Sotto c’è Fabio Volo. Un motorino passa tra le vostre macchine. Le urta lo specchietto. Lei si inalbera. “Sì, è nevrotica anche lei ma è carina. Ha proprio un bel profilino” pensi.
Si gira: “Non si può più vivere in questa città!” dice sconcertata.
Ti giri: “Vero! Ci sono nato e questa città porta alla follia”

Non hai mai dato così tante volte ragione ad una donna in così poco tempo.

Lei ribatte “Ecco perché non prendo mai la macchina, ma stamattina la metro era in sciopero!”. Sorride rassegnata.
“Ha un sorriso bellissimo, cavolo!” pensi

Tra te e te ringrazi lo sciopero che le ha fatto prendere la macchina.
Non pensavi avresti mai ringraziato uno sciopero.

“Allora lasci la Enjoy che la accompagno io!”
“Cosa?”
“Almeno le vorrei offrire un caffè!…Perfavore!”

Lei è perplessa ma tu continui a guardarla. All’improvviso non ricordi più che il lunedì è iniziato all’insegna delle parolacce nel traffico, perché non sei il solo a dirle in fondo e tutto ad un tratto gli sfigatissimi quattroruote sono svaniti e ti trovi in ottima compagnia. Il tuo testosterone è a mille e lei apprezza l’intraprendenza.

Non vedi l’ora di fare colazione. Tu, che colazione, non la fai mai.

Se sarà amore non si sa. Ma la domanda è spontanea: “Un colpo di fulmine può salvare dal traffico di Roma?” Altro che Tinder. Questo è l’amore al tempo della prima (marcia).

Variegato ai trenta uomo nel traffico colpo di fulime


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