Quando ci chiedono quali sono i tuoi interessi, quanti di noi rispondono “viaggiare”?
Ma ci avete mai pensato che cosa ci piace veramente di un viaggio? Io credo di sì, che ci abbiamo pensato tutti. Almeno prima e dopo un viaggio. O che comunque anche se non ci abbiamo proprio pensato, lo sappiamo naturalmente cosa ci piace, perché ogni volta ci restano addosso delle sensazioni. Così come sappiamo anche cosa non ci piace.
Quindi cosa decidiamo di portarci dietro di un viaggio? Beh, credo che questo sia molto soggettivo…
Nuovi amici, volti, espressioni e colori. Lingue che non capiamo, parole che impariamo. Espressioni che non sappiamo pronunciare. Dettagli che rubiamo con gli occhi. Paesaggi. Sguardi, occhi azzurri e pelli chiare che incrociano pelle olivastre e occhi scuri. Capelli biondi per il sole. Il vento. Di alcuni posti ricordiamo proprio il vento. Il clima, il freddo, il caldo torrido e l’umidità. Ascensori veloci verso il sessantesimo piano. Luci. Molte più luci che nella tua città. O molte meno e tante tante stelle. Quelle che piacciono a me. Silenzi e rumori. Macchine traffico o ruscelli. Le chiacchiere degli uccelli.
La bicicletta per girare un posto nuovo, lo zaino pesante sulle spalle. I piedi che hanno percorso tanti chilometri. Volti tristi. Povertà. Ricchezza. Libertà. Dimensioni diverse. Priorità diverse. Gli aerei presi e i treni persi. Gli aeroporti piccoli e quelli grandi. Le sguardo delle hostess mentre schiudiamo le palpebre al richiamo di “coffee, water?” che riecheggia nell’aereo. Le attese. I soldi spicci di valute estere che ti restano sempre in tasca alla fine di un viaggio. Una valigia persa. Le spezie. Chi le odia, chi le ama. Io le amo. Profumi. Odori insopportabili. Cibi locali. Sapori deliziosi e sapori sgradevoli. Bevande internazionali. Entusiasmo. Tanto entusiasmo. Quello che ho io nel raccontare sempre lo stesso aneddoto quando una cosa mi ha toccato talmente tanto da aver messo delle piccole radici dentro di me. Un po’ come i bambini, che ripetono le cose che li hanno affascinati perché vorrebbero riprovare quelle stesse sensazioni.
E poi i fiori, il profumo di certi fiori. Gli animali. Il timore di certi animali. La compostezza di certe culture. Gli orari diversi dai nostri. La ricerca del wi fi. La direzione della metro sbagliata. Un bacio dato su una spiaggia deserta o in mezzo all’incrocio più trafficato del mondo.
E poi? Miliardi di cose. Alcune le prendiamo in prestito tramite le foto. Tante foto…ormai il numero di foto cresce esponenzialmente all’aumentare degli smartphone…foto di paesaggi, volti, perfino di inutili tazzine di caffè, cibo e romanticissimi effetti in bianco e nero.
Aggiungete voi quello che è per voi il viaggio. C’è spazio per tutti. Io vi dico però una cosa che può sembrare scontata. Qualche giorno fa riflettevo sull’importanza delle esperienze che viviamo in alcuni viaggi. Perchè, indipendentemente dalla loro distanza e dalla loro durata, vivi delle esperienze. E mentre vivi semplicemente le stai già facendo. E pensando alle numerose esperienze che possiamo fare, nel mio ultimo piccolo viaggio, ho scelto di cambiare il mio solito modo di scoprire alcuni aspetti di una città, scegliendo, tra le altre cose, di fare qualcosa di diverso. Avevo voglia di portare con me un ricordo che avesse uno stampo particolare. Basta poco, a volte. Anche quando si va semplicemente a visitare una città a poca distanza in aereo dalla tua. Serve un po’ di curiosità prima di tutto e apertura verso qualcosa di nuovo che non sai se ti piacerà, del tempo e una guida appassionata. E quindi poi ti trovi lì, dove la tua guida appassionata ti accompagna sotto la pioggia alla scoperta dei murales, passeggiando per i quartieri hipster di Berlino, e camminando camminando, ti trovi dopo tre ore ad ascoltarlo mentre ti spiega alcune tecniche per fare i graffiti. E dopo un po’, sei lì, su un tavolone insieme ad altre persone con il tuo stencil. A lavorare sul tuo disegno. Nel frattempo ti astrai, perché è una delle reazioni che puoi avere quando ti accosti a all’arte. E poi hai delle bombolette spray per dare spazio alla tua fantasia. E puoi creare. Colorare. Crei una cosa che prima non c’era. Graffiti. Te la porterai a casa. Su una piccola tela arrotolata. Eri in un edificio in periferia a Berlino ma in quel momento con la tua testa eri da un’altra parte. Un po’ sospeso. Un po’ immerso. Una bella, bella magia questa. Artistica. Creativa. Affascinante. Divertente. Diversa. Diversa per me. Immersa di cultura, berlinese in questo caso. Anche se non sai assolutamente disegnare e non creerai di certo l’opera del secolo. Invece che guardare quasi passivamente un’opera d’arte stavolta però hai ascoltato, ti sei fatta domande alzando la testa verso i murales, poi guardato, poi toccato, ritagliato, poi odorato, ti sei fatta altre domande. I miei graffiti e parte della bellezza dell’esperienza per me è stata questa. E la sua particolarità è insita nel fatto che quella piccola sensazione che ho provato io non la capirete fino in fondo fino a che non lo proverete anche voi, come tutte le esperienze. E probabilmente la vostra esperienza sarà molto diversa dalla mia. A qualcuno piacerà quell’odore di spray che ho sentito appena ho scartato il rotolo di tela a casa e gli ricorderà Berlino. Ad altri non piacerà per niente. E questo era solo un piccolo esempio. Così, quando ti chiederanno: “ Che cosa hai visto a Berlino?” tu saprai che non avrai solo visto o visitato ma provato o sperimentato. Toccato. Qualcosa che consiglierei. E rifarei. Il fatto è che spesso noi partiamo dalla stessa guida Lonely Planet per poi fare viaggi molto diversi. E forse questa è una delle cose più affascinanti e che a me piace del viaggiare. Che non esiste un viaggio uguale ad un altro. Perché qualsiasi cosa è filtrato non solo dai nostri occhi ma dai nostri sensi. Esperienze così uniche che ne puoi diventare quasi geloso, di quello che hai provato tu. E quando diciamo ai nostri amici al ritorno “Non potete capire”, è perché quel momento non è stato di nessun altro. Esperienze, arte e astrazione, divertimento, insieme a qualche risata di gusto. Che poi quando sono anche esperienze scacciapensieri, come in questo caso, sono altamente consigliate.
ps: qui sotto il sito sul quale ho prenotato il mio tour
Street Art Workshop – http://alternativeberlin.com/tours/berlin-graffiti-workshop-and-street-art-tour/