Stasera ero in macchina. Dopo una giornata infernale. Stanca. Pioveva. E da dietro le gocce che tamburellavano sul parabrezza mentre ero in fila ho notato una cosa. A me piace che quando sono in macchina la gente mi sorrida magari perché la faccio passare invece di invadere la corsia in maniera prepotente e isterica oppure perché mi fa passare facendo lo stesso con me. La gentilezza semplice e fine a se stessa mi piace. Sarà che amo le cose semplici e belle. Un gelato. Una canzone canticchiata, un bicchiere di vino, un abbraccio. E che per natura sono portatrice sana di sorriso.
Non lo so ma il fatto stesso che io lo noti e ci faccia caso addirittura quando sono in macchina credo che sia legato al fatto che vivo a Roma e a Roma passiamo tante ore delle nostre routinarie vite romane in macchina. Più che un transito in macchina a volte è proprio un sostare in macchina minuti o ore. In fila, a cercare parcheggio… E in quella scatoletta infernale siamo tutti parecchio isterici ed aggressivi. Chissà se può essere considerata un’autodifesa legata alla situazione di cattività dell’essere costretti in macchina.
In bicicletta saremmo così acidi? Non credo, anche solo perché ci sentiremmo più liberi. Ecco perché certi giorni vorrei teletrasportarmi dove viveva mia nonna, a Ferrara, considerata la città delle bici.
Di certo il traffico e lo stress da grande città non ci aiuta. E quando vedi che qualcuno che hai appena fatto passare ti sorride, ti stupisci. Perché il sorriso è contagioso e ti viene spontaneo sorridergli anche tu e ti regala tre secondi di bellezza.
La bellezza della gentilezza. La gentilezza senza un doppio fine. Simile a quella di una ragazza che nota che ad un signore sia caduto il cellulare dalla tasca appena prima di entrare in metropolitana e fa di tutto per raggiungerlo alla fermata dopo per restituirglielo (è successo pochi giorni fa davanti a me). Di un ragazzo che in aereo ti chiede se vuoi aiuto per tirare giù il tuo trolley dal portabagagli. O di un barista che ti porge il caffè sorridendo educatamente. Credo che il sorriso ci aiuti molto.
Siete mai stati tanto male da sentire la differenza che fa su di te il sorriso spontaneo di una persona? Quell’effetto lì, ce l’avete presente? Oppure l’effetto inspiegabilmente bello quando qualcuno ti provoca un sorriso. Basta leggere il messaggio giusto che non aspettavi, a volte. Sorridiamo anche da soli. E poi ti senti bene per un po’. L’effetto persiste. Per qualche secondo magari. O per qualche minuto o molto di più. Perché siamo fatti di energia e viviamo in un equilibrio che risente delle circostanze della nostra vita che oscilla continuamente tra il giù e il su. Qualcosa ci tira giù e qualcos’altro ci tira su.
E visto che l’energia non si crea e non si distrugge, io credo che a volte uno degli scopi per cui sono stati “inventati” i nostri sorrisi sia trasmetterci energia. E tirarci verso su. E’ come una piccola ricarica che ci serve ad annullare i ripetuti sabotaggi alla nostra carica di energia che ci vengono fatti di continuo. Ogni piccola ricarica ci aiuta. Ogni sorriso e gesto gentile. Che ci viene fatto e che facciamo. E del quale non ci rendiamo neanche conto. Perché è uno scambio naturale. E poi è bellezza.
Sorridere rende più belli certi visi. Io li osservo spesso, i sorrisi.
I sorrisi a volte sono dolci, quelli che ti sciolgono. Come quelli limpidi di un bambino, di una mamma o quello ormai un po’ vintage di una ragazza imbarazzata.
I sorrisi a volte sono luminosi. Irradiano qualcosa di buono.
I sorrisi comunicano tanto.
A me piacciono le persone che sorridono, le foto non in posa e i denti in vista. Anche quei sorrisi che scoppiano e che ti tirano tanto verso su da diventare espressioni scomposte al punto da sembrare un Picasso dei nostri tempi in 3D. E mi piacciono quelle espressioni così scomposte, perché non fanno altro che dire la verità. Come un pianto disperato che non mi piace per niente ma contiene tanta verità. La stessa cosa vale per un sorriso, che se vuole va un po’ oltre e diventa risata e se non vuole no. Spontaneità. E a me piace sia dire la verità sia essere così. Come sei e come ti senti. A tuo agio.
E’ tanto più semplice. Più bello. Perché complicarsi la vita. E il sorriso non mente. Fa solo bene. E per fortuna è contagioso.
Magari diventasse un’epidemia!
Pensa che io sorrido quando mi mandano affanxxxo 🙂
Ahah Angelo non ci crederò mai😂
Brava Nico, Bell’articolo!
☺️